DDL Zan omofobia: Lettera ai senatori per bloccare l’approvazione al Senato

Sottoscrizione

Come Famiglia è Futuro abbiamo ritenuto necessario inviare un appello ai senatori dell’opposizione per chiedere di partecipare alle votazioni del DDL Zan sull’omofobia, da poco approvato alla Camera, per impedirne l’approvazione al Senato.

Il 18 novembre 2020 abbiamo spedito la lettera ai senatori insieme con 1.545 sottoscrizioni. Grazie a quanti hanno sottoscritto e collaborato!

Terremo monitorata la situazione del DDL in Senato e l’attività dei senatori.

Chi ritenesse di voler ancora sottoscrivere la lettera ci può scrivere su famigliaefuturovr@gmail.com indicandoci nome, cognome, città ed eventuale associazione di appartenenza. Il nominativo potrebbe essere riportato anche su questo sito; qui il link alla Privacy Policy.

Di seguito la lettera spedita


Gentile Senatrice, Egregio Senatore,

Riteniamo necessario scriverLe questo messaggio per evidenziarLe, pur in un momento di grande emergenza per la nostra nazione, la gravità del DDL Zan sull’omofobia prossimamente in discussione in Senato, e per richiederLe un personale impegno per impedirne l’approvazione.

Riportiamo di seguito alcuni punti che evidenziano quanto questa legge, se approvata, arrecherebbe gravi danni alla nostra società e alla nostra libertà di espressione e di educazione:

1. La proposta di legge si inquadra in una prospettiva chiaramente ideologica, del tutto inutile sul piano legale, poiché gli omosessuali e i transessuali già godono degli strumenti giuridici previsti dal codice penale per tutti i cittadini, contro qualunque forma di ingiusta discriminazione, violenza, offesa alla propria dignità personale, compreso l’art. 3 della Costituzione

2. L’Italia non è un paese omofobo, ma tollerante e inclusivo. Secondo i dati ufficiali dell’OSCAD, l’Osservatorio per la Sicurezza contro gli atti discriminatori, reperibili nel sito del Ministero dell’Interno, dal 2010 al 2018 sono stati segnalati 197 casi di discriminazione per orientamento sessuale e 15 per discriminazione dovuta ad identità di genere, per un totale di 212 e con una media di soli 26,5 casi all’anno a livello nazionale

3. L’introduzione in tutte le scuole di iniziative «contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia» della Giornata nazionale il 17 maggio significa far entrare nei percorsi scolastici di ogni ordine e grado, anche nelle classi elementari e medie, comprese le scuole paritarie, contenuti fortemente ideologici, tra cui l’ideologia gender, palesemente screditata a livello scientifico come teoria infondata, contrari ai principi della famiglia naturale e in spregio alla libertà di educazione dei figli costituzionalmente garantita

4. La legge non può definire la natura umana, ma ad essa si deve rifare: cosa siano sesso, genere, identità di genere e orientamento sessuale non lo può stabilire la legge, perché ci sono dati di fatto immodificabili. L’art.1 del DDL Zan, invece, fa proprio questo e lascia troppo spazio alla soggettività della propria identità minando così la certezza del diritto.

5. La legge incide gravemente nella libertà di opinione ed introduce reati d’opinione, che sono largamente soggettivi e discrezionali, lasciati all’emozioni di chi deve indagare e decidere; di conseguenza c’è il rischio certo e concreto che sostenere temi come la famiglia costituzionale, la necessità per un bambino di un papà e di una mamma, il rifiuto dell’ideologia gender, ecc. vengano ritenuti reati, impedendo di fatto la vera libertà di opinione e quindi educativa delle attuali e nuove generazioni.

6. Altri paesi che avevano approvato leggi analoghe anni fa hanno preso atto dei gravi danni arrecati a bambini e adolescenti nell’instillare loro, in una fase delicata dello sviluppo, il dubbio di “essere nati nel corpo sbagliato”, e si trovano ora a fronteggiare le azioni legali di chi, essendo ricorso alla chirurgia per una modifica dei genitali che non potrà mai essere una modifica del carattere sessuale innato, chiedono di tornare indietro e di essere indennizzati per i danni subiti.

Le chiediamo quindi, anche in rappresentanza di altri genitori e facendo appello alla Sua sensibilità, di essere presente nelle sedute del Senato e di votare contro questa legge, facendo il possibile perché non venga approvata.

Siamo certi che l’Italia, in particolare in un periodo grave come questo, che richiede ben altri interventi prioritari per salvaguardare la salute, l’economia e il lavoro, abbia anche bisogno di un segnale politico forte che la riporti, per poter rinascere, alle proprie fondanti radici culturali.

RingraziandoLa per quanto potrà fare, Le porgiamo distinti saluti


SOTTOSCRIVONO:

Filippo Grigolini, Verona, Presidente Famiglia è Futuro

Antonio Zerman, Verona, Vicepresidente Famiglia è Futuro

Claudio Corradi, Verona, Vicepresidente Famiglia è Futuro

Mirco Ghirlanda, Zevio (VR), Segretario Famiglia è Futuro

Andrea Cona, Verona, Tesoriere Famiglia è Futuro

Elena Fasoli, Verona, Consigliere Famiglia è Futuro

Francesca Patuzzi, Isola della Scala (VR), Consigliere Famiglia è Futuro

Beatrice Gragnato, Verona, Consigliere Famiglia è Futuro

Attilio Centurioni, Verona, Consigliere Famiglia è Futuro

Berardo Taddei, Verona, Consigliere Famiglia è Futuro

Stefano Valdegamberi, Consigliere Regione Veneto

E altri 1.540 sottoscrittori


Chi ritenesse di voler ancora sottoscrivere la lettera ci può scrivere su famigliaefuturovr@gmail.com indicandoci nome, cognome, città ed eventuale associazione di appartenenza. Il nominativo potrebbe essere riportato anche su questo sito; qui il link alla Privacy Policy.

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